Negli ultimi mesi si è resa sempre più evidente la necessità di una forza capace di mettere al centro gli interessi di chi lavora, studia e vive nelle nostre città. La crisi sociale, l’aumento del costo della vita, la militarizzazione dei territori e la partecipazione dell’Italia ai processi di guerra dimostrano che l’attuale governo non ha alcuna intenzione di difendere i nostri diritti. È quindi sempre più urgente rafforzare un percorso di mobilitazione che parta dal basso e rimetta al centro i bisogni reali delle persone.

La solidarietà con il popolo palestinese e l’opposizione alle politiche di guerra sono parte integrante di questo percorso. Essere contro il genocidio e il riarmo significa anche opporsi alle ricadute sociali che essi producono nel nostro Paese: tagli ai servizi, peggioramento delle condizioni di lavoro, repressione delle lotte sociali. Per questo riteniamo importante continuare a costruire mobilitazione e consapevolezza, legando le battaglie internazionaliste a quelle sociali sul nostro territorio.

Negli ultimi due mesi abbiamo portato avanti un lavoro diffuso sul territorio, fatto di assemblee, iniziative pubbliche, momenti di confronto nei quartieri e in università, costruzione di legami tra realtà sociali, studentesche e lavorative. È un percorso che non si esaurisce in un singolo appuntamento, ma che punta a rafforzare un movimento capace di incidere.

Lo sciopero generale del 28 novembre rappresenta un primo banco di prova per questa prospettiva. Un momento di verifica della nostra capacità di unire i diversi fronti di lotta e di costruire un’alternativa reale al governo Meloni.

È necessario costruire lo sciopero generale, giorno dopo giorno, coinvolgendo lavoratori e facendo fronte comune con altre realtà politici e sociali.

Per questo il 28 novembre in Veneto partecipiamo, insieme a realtà sociali e sindacali di tutta la regione, alla mobilitazione davanti ai cancelli di Leonardo S.p.A. a Tessera per dire basta all’economia di morte e ai profitti sulla guerra, costruendo una risposta collettiva alla finanziaria di guerra. E prima saremo al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici USB in sciopero all’aeroporto di Venezia.

Saremo anche in piazza a Padova nel pomeriggio, alle 18.00 da Piazza Antenore, in una mobilitazione cittadina che inizierà alle 17.00 davanti a Palazzo Bo con il presidio di lavoratori e lavoratrici in sciopero degli appalti dell’Università degli Studi di Padova insieme al corpo studentesco e a ricercatori e ricercatrici.

A Verona saremo in piazza anche il 29 Novembre, in un grande corteo cittadino per la Palestina e contro il riarmo.

Infine, raggiungiamo insieme Roma il 29 novembre per partecipare alla manifestazione nazionale contro la finanziaria di guerra e il governo Meloni insieme a decine e decine di realtà promotrici.

Il governo Meloni non fermerà la guerra, continuerà a tagliare i servizi e a militarizzare le città. Tocca a noi costruire dal basso l’alternativa a questo governo, con la Palestina nel cuore, per i diritti e per una vita dignitosa.

Cambiamo tutto!