Siamo la maggioranza che produce la ricchezza di questo paese. Vogliamo decidere

Chi siamo

Siamo le giovani e i giovani che lavorano a nero, precari, per 800 euro al mese perché ne hanno bisogno, che spesso emigrano per trovare di meglio. Siamo lavoratori e lavoratrici sottoposte ogni giorno a ricatti sempre più pesanti e offensivi per la nostra dignità, che vedono il proprio salario mangiato da affitti, bollette e spesa sempre più cari. Siamo disoccupate, cassaintegrate, esodati. Siamo i pensionati che campano con poco anche se hanno faticato una vita e ora non vedono prospettive per i loro figli. Siamo le donne che lottano contro la violenza maschilie, il patriarcato, le disparità di salario a parità di lavoro. Siamo le persone LGBT discriminate sul lavoro e dalle istituzioni. Siamo pendolari, abitanti delle periferie che lottano con il trasporto pubblico inefficiente e la mancanza di servizi. I malati che aspettano mesi per una visita nella sanità pubblica, perché quella privata non possono permettersela. Siamo i migranti che aspettano invano un permesso di soggiorno pur lavorando da anni in Italia.
Siamo coloro che producono la ricchezza di questo paese.
Ma siamo anche quelli che non cedono alla disperazione e alla rassegnazione, che non sopportano di vivere in un’Italia sempre più incattivita, triste, impoverita e ingiusta. Siamo quelli che vogliono liberare le migliori energie di questo paese, gettare a mare una zavorra fatta di corporativismo, di una classe politica e imprenditoriale immorali e corrotte. Ci impegniamo ogni giorno, organizzandoci in comitati, associazioni, centri sociali, partiti e sindacati, nei quartieri, nelle piazze o sui posti di lavoro, per contrastare la disumanità dei nostri tempi, il cinismo del profitto e della rendita, la barbarie del genocidio e della guerra, le discriminazioni di ogni tipo, lo svuotamento della democrazia. Per organizzare il futuro.

Cosa vogliamo

Vogliamo dare voce alla maggioranza che produce la ricchezza. Questo pezzo di paese escluso deve essere ascoltato. Perché se nessuno ci rappresenta allora dobbiamo farlo noi. Perché siamo stanchi di aspettare che qualcuno venga a salvarci.

Vogliamo stipendi dignitosi per la nostra gente. Basta vivere con salari da fame per far guadagnare i soliti col nostro sudore. Ci battiamo per un salario minimo di 10 euro l’ora agganciato all’inflazione. Per la sicurezza sul lavoro e contro la precarietà. Per il permesso di soggiorno a tutte e tutti. Vogliamo lavorare meno, meglio e tutti.

Vogliamo un riparo decente per gli esseri umani. La casa è un diritto, non una merce per far arricchire i palazzinari. Lottiamo contro gli sfratti per morosità, per avere più case popolari dignitose, per mettere un tetto agli affitti.

Vogliamo un socialismo di tipo nuovo, che metta in comune i mezzi di cui abbiamo bisogno per affrontare la transizione ecologica e rendere le nostre vite e il nostro pianeta più vivibile. Che svincoli la creatività umana dai vincoli di proprietà in cui è stata imbrigliata da una minoranza di ultraricchi. Che si ispiri alle migliori esperienze internazionali. Che non riproduca lo statalismo burocratico delle esperienze del passato, ma si fondi sulla partecipazione e sul controllo popolare.

Vogliamo la pace e l’autodeterminazione dei popoli. Vogliamo uscire dalla Nato e da qualsiasi alleanza militarista.

Vogliamo creare un fronte contro la barbarie, che oggi ha mille volti: il genocidio del popolo palestinese, le guerre, la disoccupazione, il lavoro che sfrutta e umilia, i migranti lasciati annegare in mare, la violenza maschile contro le donne, un modello di sviluppo che distrugge l’ambiente, i nuovi fascismi e razzismi, la retorica della sicurezza intesa come repressione.

Vogliamo pane, casa, cultura, salute, dignità e pace per la nostra gente.

Da dove veniamo

Dal 2017 Potere al Popolo! ha aperto Case del Popolo da Nord a Sud, ha sostenuto tante lotte, ha eletto consiglieri combattivi, ha diffuso una cultura differente, che vuole spingere sempre di più le persone e le comunità verso la cooperazione e l’autonomia. A differenza degli altri partiti e organizzazioni, Potere al Popolo! ha cercato sempre di non porsi mai come fine in sé, ma come uno strumento per trasformare la realtà.

Lo avevamo ribadito 7 anni e mezzo fa, in un Teatro Italia affollato da mille persone: indietro non si torna!
Quell’assemblea si era convocata sulla base di un video-appello lanciato dalle attiviste e dagli attivisti dell’Ex-Opg Je So’ Pazzo di Napoli. Dalle loro parole emergeva l’importanza di federare un variegato mondo, che andava dalle realtà della sinistra radicale e rivoluzionaria al mondo associativo e del volontariato, in contatto con i problemi e le sofferenze della nostra gente. L’intenzione era unire, non sulla base di un concetto astratto di unità, ma intorno a una spiccata caratterizzazione mutualistica: essere utili, stare effettivamente sul territorio e essere in grado di intercettare i bisogni popolari e fare “tutto al contrario” rispetto alla sinistra degli ultimi anni.

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